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All'ombra dei gladiatori, il WorldSBK arriva in Italia

Wednesday, 8 May 2019 14:40 GMT

"Ad Imola si corre da 2000 anni e si è sempre trattato di una prova di coraggio..." scrive Steve English, commentatore del worldsbk.com

Nessun circuito nel calendario del WorldSBK vanta la storia di quello di Imola. Si dice che questo sia lo scenario dove si organizzano gare fin dal tempo dell'Impero Romano e, ancora oggi, continuano ad emozionare il pubblico. Se parliamo di Imola, parliamo di contrapposizioni. È il paradiso e l'inferno. È il bello e il pericolo. È il rischioso contro la ricompensa. È una prova come nessun'altra.
 
È sempre stato così. Disegnato tra due vallate, il circuito è racchiuso dal fiume Santerno e da altri confini naturali. Quando venne costruito nel 1950, venne chiamato come il fiume, però alcuni anni più tardi venne ribattezzato con un nome molto più significativo. È probabile che la Ducati, di Bologna, fosse più vicina a Imola però è stata l'ombra di Enzo Ferrari a vegliare su questa pista, qualcosa che venne reso ancora più chiaro quando venne rinominato. Le Ferrari sono stati i primi veicoli a girare in questa pista e dopo la scomparsa di suo figlio a causa della leucemia, il circuito venne ribattezzato con nome di Dino Ferrari. Sfortunatamente per Imola, questa non è stata l'unica tragedia a lei collegata. 
 
Questa pista è diversa da qualsiasi altra. Correre con un fiume al lato e un parco dall’altro è qualcosa di unico. Imola è un anfiteatro naturale e ha svolto molte funzioni nel corso di questi anni. Il fine settimana più  famoso nella storia del WorldSBK ad Imola fu quando Colin Edwards e Troy Bayliss si sfidarono in Gara 2 nel 2002, passò alla storia come "il duello di Imola". Era il secondo Round del WorldSBK nella pista emiliana dopo essere stata una delle tappe della MotoGP fino al 1999. Da quando è entrato a far parte del calendario WorldSBK ci è rimasta in modo permanente. I tifosi di Ducati e un paddock stretto lo rendono uno degli appuntamenti più emozionanti dell'anno. È una pista della vecchia scuola, come ci si può aspettare da un circuito che è in attività da quasi 70 anni e anche se ci sono circuiti più recenti e più "impeccabili", quello di Imola resta unico.
 
Le prime gare organizzate a Imola erano di auto e, in un certo senso, le cose non sono poi cambiate più di tanto. Imola rappresenta una prova di coraggio e d'intelligenza. Ricco di pendenze, è  un circuito molto tecnico da imparare. Ci sono poche piste in grado di offrire una sfida così ardua per i piloti. Ci sono curve cieche, punti di frenata forte e fattori di rischio che ricompensano ogni sensazione.
 
Imola è un contrasto e, sebbene sia il circuito più impressionante del calendario, è anche uno dei più disgraziati del mondo. Quello che Imola da con una mano, lo toglie con l'altra.
 
Per questo è stato molto importante per Alvaro Bautista aver girato qui prima della gara di questo fine settimana. Si tratta di un circuito molto difficile da imparare, e per colui che arriva senza aver svolto nemmeno un test si tratta di una sfida vertiginosa. Adesso, almeno saprà esattamente che cosa aspettarsi quando farà la sua prima uscita dalla pit lane venerdì mattina. Lo spagnolo, ancora imbattuto in questo 2019, spera di mantenere la striscia di successi consecutivi anche in questo quinto Round.
 
Il suo compagno di squadra Chaz Davies, che in passato ha vinto quattro gare consecutive in questa pista, ha detto: "Le gare ad Imola sono speciali per Ducati. 
Apprezzano quello che ho fatto nel corso degli anni e puoi sentire quanto gli italiani amino questo marchio e percepisco quanto manimo quello che ho fatto per loro".
"Imola è diversa da Misano, solo ad Imola sento queste emozioni. Ho avuto la fortuna di ottenere ottimi risultati in passato e dopo aver vinto in Italia, davanti alla fabbrica Ducati e ai suoi tifosi, capisco che significa molto. A prescindere dalla pressione, la sensazione che si prova finendo una doppietta è qualcosa di davvero speciale".
 
Quello che non darebbe Davies per un fine settimana come questo.